Il progetto Mi.St.Art, acronimo di Migranti della Street Art, nasce con l’obiettivo di avvicinare giovani migranti accolti nel SAI alle pratiche artistiche della street art. Il laboratorio svolto nell’ambito del SAI del Comune di Bologna coordinato da Asp Città di Bologna è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna (ABABO).
Durante il laboratorio è stato realizzato un murales che è stato esposto durante l’evento “La Piazza dell’Accoglienza”, il 19 giugno, nell’ambito della rassegna organizzata dal progetto SAI in occasione del 20 giugno Giornata mondiale del rifugiato.
“Personalmente, non vedevo l’ora di incontrare questi ragazzi, per poterli guardare negli occhi. Credo che alcuni sguardi siano ancora in grado di insegnare. E credo fermamente, potendolo verificare su me stesso, che esiste un processo inverso di apprendimento, molto egoistico, che trasmette informazioni dagli studenti al docente, educandolo. Altro che didattica monodirezionale”, così parla Danilo Danisi, docente di ABABO, responsabile del progetto.
I temi che i ragazzi hanno estrapolato, durante dialogo sociale realizzato in una delle giornate del laboratorio, sono stati riconosciuti come valori emotivi della loro vita e sono diventati i “soggetti” dell’opera finale.
“Speranza, spensieratezza e dubbio – racconta Vincenzo Sarli, ex studente di ABABO che ha tenuto il laboratorio – sono tre dei valori emotivi su cui fare leva. La prima figura femminile regge un mazzo di fiori e con la mano destra si tiene il petto. La seconda è spensierata, balla ed è dinamica, rispetto alla staticità della scena. La terza figura si rivolge ad una farfalla, non sapendo se può toccarla realmente senza ferirla.”
L’esperienza di Mistart è stata raccontata in un breve documentario realizzato da Visual Lab e che, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, è stato proiettato al pubblico in Piazza Lucio Dalla e che è visibile qui.