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Passione: animatore. Dalla Nigeria ad Estate Ragazzi in parrocchia

Si gode le vacanze estive come qualsiasi altro studente di 17 anni. Sveglia più tardi del solito, una giornata che si stende libera da impegni davanti a sé ogni mattina, la sola incognita di decidere cosa fare del proprio tempo fino a che la scuola non riprenderà. Una vita normale, quindi, come quella della maggior parte degli adolescenti. L’unica differenza è che P.O.B. è arrivato dalla Nigeria 14 mesi fa, sbarcato in Sicilia come minore non accompagnato e poi trasferito a Bologna, prima per alcuni mesi nella struttura di accoglienza “Il Ponte” del gruppo CEIS in via del Pilastro e poi, da quasi un anno, ospite al Villaggio del Fanciullo in una struttura SPRAR minori gestita dalla coop. sociale CEIS A.R.T.E. Al Villaggio vive con una trentina di altri giovani, arrivati minorenni nel nostro Paese: due sono nigeriani come lui, poi ci sono gambiani, marocchini, pakistani e albanesi.

“Studio e imparo a fare l’idraulico”

Da qualche giorno gli è stata riconosciuta la protezione umanitaria, che prevede un permesso di soggiorno di 2 anni rinnovabile. Nel frattempo ha già appreso un buon italiano e si è messo a studiare, cercando di conseguire contemporaneamente la licenza media e l’abilitazione a un corso di formazione professionale per idraulici presso l’Istituto Salesiano di Castel de’ Britti. Ha già svolto due stage con aziende di idraulica e a settembre ricomincerà il corso. Il suo sogno, se potrà rimanere in Italia, è quello di studiare per diventare ingegnere edile.

“Quando vado a scuola mi sveglio alle 6, prendo il bus alle 7 per iniziare le lezioni alle 8 – racconta P.O.B. -. Esco da scuola alle 16.30 e fino al 20 giugno, quando ancora dovevo prendere la licenza media, proseguivo lo studio alla scuola del CPIA di San Lazzaro di Savena”. Nella giornata resta poco tempo per il calcio, la sua passione. Al Villaggio del Fanciullo c’è una squadra composta interamente da ragazzi stranieri che partecipano a un campionato Amatori UISP. “Sono troppo grandi però, non riesco a giocare al loro livello, devo trovare una squadra della mia categoria”, spiega. Parlando di calcio i Mondiali di Russia sono un argomento recente e interessante. La Nigeria però è stata eliminata al primo turno e P.O.B. non l’ha presa affatto bene: “Con l’Argentina non ci hanno dato un rigore, hanno voluto farli vincere. Noi eravamo forti”.

 

La vita al Villaggio del Fanciullo

Si torna così a parlare di come trascorre la vita nella comunità del Villaggio. “Anche se sono il più piccolo di tutti mi trovo bene e all’inizio delle vacanze ho deciso di partecipare a un’attività che mi è stata proposta da padre Giovanni Mengoli (presidente del Villaggio del Fanciullo, ndr): fare l’animatore alle attività di Estate Ragazzi”. P.O.B. è cristiano e in Nigeria alla messa andava insieme alla mamma. Padre Giovanni gli ha perciò proposto di prendere parte, insieme agli altri ospiti cristiani della comunità, alla funzione domenicale presso la parrocchia di San Giorgio di Varignana di Osteria Grande, nel Comune di Castel San Pietro Terme vicino a Bologna. La parrocchia, come ogni estate, organizza i campi estivi per i bambini che hanno terminato di frequentare le scuole. P.O.B. è stato quest’anno l’unico non italiano della quarantina di animatori che, per tre settimane, si sono presi cura dei circa 200 piccoli di “Estate Ragazzi”.

“Dovevo tenere d’occhio i bimbi, stare attento che non si facessero male giocando – racconta -. Non è per niente facili controllarli, anche se ero già un po’ abituato a casa con i miei due fratelli più piccoli. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la loro simpatia, il bel rapporto che si è creato. Siamo stati anche in piscina a Ozzano e con i ragazzi più grandi, sui 12 anni, è stata davvero dura farmi rispettare, ma alla fine mi accorgevo che quando gli davo dei consigli loro mi ascoltavano”. Un’esperienza che gli piacerebbe ripetere al più presto, anche per le amicizie che si sono create con altri animatori e animatrici suoi coetanei.

Tra summer school e batteria

L’estate di P.O.B. prosegue con la summer school per perfezionare l’italiano tenuta dalla professoressa Irene Olavide di CEIS A.R.T.E. E poi con la batteria, altra sua passione che coltivava già in Nigeria: “La suono ogni tanto in chiesa e spesso vado alla scuola ‘Afro Beat’ di Bologna, dove si suona insieme ad altri allievi e musicisti di diversi Paesi”.

La normalità per P.O.B. ora è lo studio, le vacanze, una lunga estate da riempire di esperienze e divertimento e in cui annoiarsi anche un po’, come è giusto e normale per qualsiasi adolescente.

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