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L’installazione fotografica VIP – Very Important Persons visitabile fino al 13 febbraio al Quartiere Santo Stefano

Mercoledì 18 dicembre, Giornata internazionale dei diritti dei Migranti, è stata inaugurata, nella sala esposizioni Giulio Cavazza del Quartiere Santo Stefano, l’installazione fotografica “VIP – Very Important Persons”.

Il titolo della mostra è naturalmente una provocazione: giocando sull’esperienza di Francesco Guidicini nel ritrarre, per il Sunday Times, i personaggi famosi dello spettacolo e delle istituzioni, si è spostata l’attenzione a quelle che sono very important persons del nostro presente, richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale e datrici/ori di lavoro, membri dell’associazionismo o semplici cittadine/i “native/i” e coloro che lavorano per l’accoglienza, il cui ruolo può essere decisivo in relazione a un fatto sociale che ogni giorno è al centro dell’attenzione della politica e dei media: la migrazione. Guidicini con la stessa tecnica che usa per ritrarre divi del cinema, della moda, dello sport, personalità politiche e dello spettacolo, ha ritratto queste/i nuove/i cittadine/i all’interno dei luoghi di lavoro, creando immagini che raccontano allo stesso tempo la storia dalla quale provengono e la nuova appena cominciata, ricomponendole in quella che è la naturale linea della vita di ciascuno: dal passato al presente con l’attivazione per il futuro.

Le immagini di Guidicini sono esposte all’interno di un allestimento ideato appositamente per la Sala Giulio Cavazza del Baraccano – luogo consacrato all’accoglienza sin dal 1400, quando era Albergo dei Pellegrini – dall’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio, gruppo che lavora con una grande attenzione al rapporto fra architettura e dinamiche sociali. Lo spazio espositivo assume la forma di una casa volta ad accogliere i ritratti delle persone che divengono la materia stessa con cui edificare l’allestimento. Tale principio genera uno spazio in cui fotografia e architettura sono coincidenti; i ritratti sono i mattoni che costruiscono la geometria archetipa della casa, essa offre loro riparo ed è al contempo un luogo in cui potersi esprimere ed in cui essere riconosciuti. I ritratti, materiale da costruzione, sono contenuto e contenitore, sono un susseguirsi di portali organizzati sulla relazione tra le figure degli operatori che orientano le persone in un percorso favorendone l’inserimento nel contesto abitativo, sociale e lavorativo bolognese.

La mostra nasce dalla volontà del Comune di Bologna e di ASP Città di Bologna di rappresentare uno degli elementi fondamentali dei percorsi di inserimento delle persone accolte nel progetto SPRAR-SIPROIMI dedicato all’accoglienza nel territorio dell’Area metropolitana: la relazione tra le persone. Per realizzarla e curarla, Lai-momo soc. coop. (Sandra Federici) ha costruito il progetto basandosi sulle storie di inserimento positivo dei beneficiari del progetto e sulla collaborazione fra il fotografo Francesco Guidicini e l’architetto Simone Gheduzzi CEO diverserighestudio.

La mostra sarà aperta e visitabile fino al 13 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e il martedì e giovedì fino alle 17.30, con orario continuato.
Nelle giornate di martedì 24 e martedì 31 dicembre chiusura anticipata alle 14. Chiuso i giorni 25 e 26 dicembre e 1 e 6 gennaio. Apertura pomeridiana e serale straordinaria, il 25 e 26 gennaio in occasione della Art City White NIght. Ingresso gratuito.

Alle 20,15 in Cappella Farnese, è stato presentato il volume “Bologna cares! Storie di inserimento e accoglienza”, seguito da un partecipatissimo Concerto del Coro Farthan (MEF Massima Energia Femminile).

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