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Guardare oltre: l’esito del laboratorio “Viaggi e confini” con studenti e studentesse del liceo Laura Bassi e MSNA beneficiari SAI

“riconoscere la nostra responsabilità nel promuovere una visione più inclusiva e compassionevole del mondo che ci circonda.”

Consapevolezza, responsabilità e desiderio di guardare oltre. Sono queste le espressioni scelte dalla classe 4E del Liceo Laura Bassi per riassumere il laboratorio “Viaggi e confini” che li ha visti protagonisti insieme con 4 ragazzi minori stranieri non accompagnati beneficiari dei progetti SAI gestiti da ASP Città di Bologna per conto del Comune di Bologna.

Il primo incontro, organizzato nella classe, in via Sant’Isaia 35, è stato dedicato alla visione del film The Milky Way di Luigi D’Alife, distribuito da Openddb e prodotto da SMK Factory, storia della solidarietà degli abitanti delle montagne tra Clavière e Monginevro, teatro di migliaia di tentativi di attraversamento da parte di migranti che vogliono lasciare l’Italia per proseguire il loro viaggio oltre il confine con la Francia. A guidare il confronto, Claudio Cadei, tra i fondatori di SMK Factory e autore della colonna sonora del docu-film.

Il secondo incontro, invece, è stato un momento di esplorazione dei propri confini e il loro intersecarsi con quelli delle altre persone guidati da Giacomo Petitti di Roreto, IAF Certified Professional Facilitator. Tra esercizi di pensiero e in movimento, i e le partecipanti si sono concentrati/e sulla realizzazione di un brainstorming sui concetti di “confine” e di “senza confine”. Al termine, divisi in piccoli gruppi, hanno realizzato bozzetti di poster per lanciare il loro messaggio di inclusione e libertà.

Lunedì 18 dicembre, Giornata internazionale dei diritti delle persone migranti, ha avuto luogo l’incontro pubblico di restituzione del percorso. Organizzato al Centro Culturale Porta Pratello in via Pietralata 58, è stata l’occasione per condividere pubblicamente i due poster realizzati dai/lle partecipanti. Nel primo, da un casco di un militare escono farfalle colorate: “Non fermarti alle apparenze… Ma lasciati sorprendere”. Nel secondo, con lo slogan: “Guarda oltre, ci sei tu”, una persona guardando da un binocolo scorge un’altra persona, solo apparentemente diversa, in realtà assolutamente identica. Al termine dell’incontro, due studenti della 4E hanno letto un testo realizzato con le docenti Patrizia Tranchina e Giulia Lezzi.

Buongiorno a tutti, siamo qui oggi per condividere le riflessioni che sono emerse durante il progetto “Viaggi e Confini”. In particolare vorremmo parlare del primo incontro, dove ci siamo concentrati nella visione di un documentario intitolato “The Milky Way”, che ci ha “trasportati” nella difficile realtà dell’attraversamento clandestino delle Alpi tra Italia e Francia.

Conclusa la visione del film abbiamo aperto un dibattito sulle emozioni che ha suscitato in noi, siamo partiti dalle profonde angosce per arrivare alla rabbia e alla tristezza, riflettendo la dura vita che i migranti affrontano percorrendo questo tragitto illegale, spesso a causa delle severe leggi dello stato italiano. Questo ci ha portato a interrogarci sulla giustizia di una situazione così complessa e difficoltosa.

Durante i nostri interventi, alcuni hanno condiviso le loro opinioni personali. Abbiamo dovuto affrontare la realtà di una migrazione forzata, imposta da circostanze al di là del controllo individuale, e questo ci ha spinto a riflettere sul nostro ruolo nel promuovere la comprensione e l’empatia.

Abbiamo gettato uno sguardo anche sulla rotta balcanica, purtroppo senza poter approfondire, ma riconoscendo la sua rilevanza nel contesto migratorio. La consapevolezza di queste rotte e delle sfide che i migranti devono superare è essenziale per comprendere appieno la complessità di tali situazioni.

Infine, abbiamo dedicato del tempo a discutere delle modalità tecniche cinematografiche del docufilm. Questo aspetto ci ha permesso di apprezzare non solo il contenuto, ma anche l’impatto emotivo e visivo che il cinema può avere nel comunicare storie di grande rilevanza sociale.

In conclusione, il nostro percorso attraverso “Viaggi e Confini” ci ha spinti a guardare oltre le superfici, a esplorare le realtà nascoste di chi attraversa confini e a riconoscere la nostra responsabilità nel promuovere una visione più inclusiva e compassionevole del mondo che ci circonda.

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