La prima annualità della campagna di comunicazione Bologna cares! ha avuto come filo conduttore l’analisi delle cause che spingono ogni anno milioni di individui a lasciare il proprio paese di origine e a cercare protezione altrove. Lo scopo era far comprendere la differenza tra i migranti economici e i richiedenti asilo, che affrontano questi percorsi perché costretti a fuggire da situazioni di grave insicurezza, guerra ed emergenze ambientali.
Si è cercato, attraverso diversi mezzi di comunicazione, di toccare la sensibilità della cittadinanza, per sollecitare la riflessione empatica e una più approfondita comprensione di ciò che significa essere profugo: si è voluto raccontare e far raccontare agli stessi protagonisti le loro storie (attraverso la narrazione scritta e altri mezzi di espressione, come il fumetto).
Tra le iniziative realizzate, concentrate soprattutto attorno al 20 giugno Giornata mondiale del rifugiato, ricordiamo il convegno “L’Italia e il sistema europeo comune di asilo”, in cui sono intervenuti rappresentanti della Commissione europea, del Governo italiano, delle istituzioni locali e della società civile, la mostra fotografica “Snapshots from the border”, con scatti sull’accoglienza in zone di confine tra Italia, Malta e Ungheria. Manifesti con foto e testimonianze di rifugiati sui “perché” della loro fuga sono stati affissi negli autobus della città, con lo slogan “La mia città fa la sua parte”, mentre il volume “Tutta la vita in un foglio” ha raccolto una selezione di memorie di richiedenti asilo transitati in Italia tra il 2010 e il 2014. Numerose altre iniziative messe in campo da associazioni ed enti della città in occasione del 20 giugno sono state comunicate dalla campagna Bologna cares!: dal teatro alla cucina interculturale a laboratori di scrittura e fumetto.